Chi siamo

 

AL NOSTRO INSEPARABILE AMICO BOXER

A mio marito,

Josette

14 Febbraio 2009.

 

Si potrebbe intitolare “C’era una volta”….esattamente come nelle favole.

Era un pomeriggio d’estate del 1967ed il giovane Gianni passeggiava fiero nei pressi di un campo sportivo con il suo bel cane, un “Pastore Tedesco”. Presso quel campo sportivo un altro giovane era in compagnia del proprio cane, un cane diverso, particolare che subito incuriosì Gianni.

Gianni iniziò a conversare e fare amicizia con il giovane padrone di quello strano cane, con pelo raso, un mantello biondo fulvo, un fisico asciutto ma molto tonico ed un muso indimenticabile!! Sì quel muso colpì molto Gianni, quel muso così corto quasi schiacciato con il naso un po’ all’insù…beh esattamente l’opposto del Pastore Tedesco.

Gianni non aveva ancora percepito però che quel curioso cane avrebbe cambiato il corso del suo destino. I due amici iniziarono a incontrarsi e frequentarsi con i loro cani più spesso e giorno dopo giorno quel “curioso” cane colpiva sempre più l’interesse di Gianni, sì quel cane per Gianni era davvero speciale.

Prese coraggio e decise quindi che era giunta l’ora di possederne uno e chiese al suo amico, visto che ne possedeva uno, di accompagnarlo da un allevatore per acquistarne uno, l’amico acconsentì.

Partirono quindi alla volta della località “Rivolta d’Adda” in Lombardia presso  “L’Allevamento del Torrettone”, arrivarono e per la prima volta Gianni conobbe da vicino questa meravigliosa razza:

 “IL BOXER”

Gianni fu molto entusiasta di aver comprato da quel rispettabile allevamento questo nuovo amico dal nome “ EROS”, il suo primo Boxer.

Giorno dopo giorno Gianni rimase sempre più conquistato dal suo boxer, era affettuoso, giocoso, molto intelligente oltre che ubbidiente, l’amore e la passione per quella razza inconsapevolmente cresceva in Gianni sempre più.

Nei giorni che seguivano veloci Gianni portava a passeggio Eros e continuava ad incontrarsi con il suo amico possessore di un boxer anch’esso, da allora divennero più che amici condividendo a quel punto la stessa passione per la razza boxer.

Da qui inizia possiamo dire un pezzo di storia della nostra cinofilia nazionale.

I giovani amici partivano ricchi di entusiasmo e con le rispettive famiglie per partecipare alle varie esposizioni, per far giudicare i loro boxer dai veri “esperti” ovvero i “giudici” preposti dall’E.N.C.I  (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) al giudizio delle razze. Alcuni di loro peraltro erano “veri esperti” della razza boxer.

Tali giudici a volte dall’aria un po’ dura e severa erano le vere “colonne portanti” del

“BOXER CLUB ITALIANO”

Dopo poco tempo la passione continuava a crescere ed insieme al Signor Baruffaldi e alla Sigra Casassa  fondarono il Primo Gruppo Piemontese nella storia del Boxer

“ GRUPPO PIEMONTESE G. SOLARO”

Nel Gruppo Piemontese G.Solaro, Gianni rimase alla presidenza per ben lunghi 18 anni!!

Periodicamente fra le attività del Gruppo c’era anche quella della organizzazione delle esposizioni di razza precedute quasi sempre dalla attesissima “Cena Sociale”.

Era infatti un momento molto speciale dove tutti i boxeristi invitati e le rispettive signore si incontravano in modo molto conviviale potendosi scambiare fra buon cibo e buon vino, le reciproche esperienze.

Ma il momento più atteso da tutti durante la cena era quando la massima autorità di razza ovvero il Presidente del Boxer Club d’Italia prendeva la parola.

Durante tutto il discorso del Presidente non volava una mosca, i giovani boxeristi erano tutt’occhi e orecchi intenti a non perdere una sola battuta di tale e tanta saggezza.

Stiamo parlando di veri e propri “saggi” del calibro del Dottor Eugenio Lesma, del Dottor Franco Bonetti, due grandissimi esperti di razza oltre che ottimi allevatori.

Tutti i giovani boxeristi dell’epoca erano affascinati ed abbagliati dalla profonda conoscenza da parte di questi esperti della razza del boxer, il Presidente del B.C.I. dispensava ai giovani boxeristi preziosi consigli per migliorarsi ma soprattutto per migliorare la “Razza Boxer”

Il giorno successivo era il giorno più atteso, il giorno del “raduno” ovvero della gara, i cuori di tutti i boxeristi erano un concentrato di speranze ed ambizioni di vittoria o piazzamenti di rilievo. I ring dove si svolgevano le competizioni erano gremiti di allevatori, amici e accompagnatori tutti attenti ai giudizi dati dai “grandi saggi”. Ogni boxerista aspettava con grande emozione il proprio turno, una esperienza davvero unica in fatto di emozioni.

All’uscita dei vari ring era facile capire il “giudizio” dato ad un determinato boxer …….bastava guardare il volto del padrone, non servivano molte altre parole.

Ma comunque andassero le cose il giudizio dato al proprio boxer non era altro che “il movente” per tutti i boxeristi per riprovarci una nuova volta, ancora una ed un’altra…

Nel frattempo Gianni raccoglieva qualche vittoria, delle sconfitte cose assolutamente normali per chi “calca” le esposizioni, ma  in realtà mancava “qualcosa” non si sentiva del tutto realizzato nonostante la crescente passione ed esperienza per la razza. Decise quindi che era giunta l’ora del “grande passo” ovvero cambiare radicalmente la prospettica nei confronti della razza, non più come uno dei tanti privati amanti del boxer e che partecipano alle esposizioni, ma come vero e proprio “allevatore” capace di dare un proprio “marchio di fabbrica” ai suoi cani.

Per fare ciò però doveva appropriarsi di maggiore conoscenza e doveva partire da un “ceppo” con genealogia molto alta e decise quindi di partire alla volta di Gorla Maggiore da uno dei massimi allevatori nonché conoscitori di razza il Signor Joseph Waldammer. Il Signor J. Waldammer aveva creato e creava campioni di stampo internazionale ed aveva collezionato grandi successi in termini di vittorie internazionali e nei Campionati del Mondo, un vero e proprio “guru” della razza Boxer.

Joseph Waldammer era un viennese di razza, la sua disponibilità e cordialità era straordinaria (sempre accompagnato dalla sua gentile signora),

capì subito che quel giovane amante dei boxer voleva crescere e migliorarsi e quindi non lesinò a scambiare con lui lunghe discussioni e preziosissimi consigli su come un allevatore deve creare e migliorare la razza.

Grazie quindi al contributo del Signor J.Waldammer possessore di boxer di autentica e rara bellezza, Gianni pensò che dai cuccioli dell’oramai amico Joseph sarebbe iniziato il nuovo cammino.

Era l’anno 1972 un anno storico per Gianni, fondò infatti 

                       

Allevamento dei Principi di Piemonte”

 

Dall’Allevamento dei Principi di Piemonte nacquero boxer straordinari presenti in Italia e all’estero, boxer a volte eccezionali per la loro bellezza a volte per altre caratteristiche ma altrettanto importanti per gli allevatori.

Quanti boxer, quanti ricordi con Ambra, Star, Max, Lisa, e tantissimi altri, tanti altri…Ma una delle più grandi avventure in cui Gianni si trovò fu quella con l’indimenticabile “Nanouk dei Principi di Piemonte” con i suoi favolosi 5 titoli ottenuti in carriera.

Gianni quando si trovava sul ring con Nanouk andava fiero e sicuro ed i grandi giudici e saggi del boxer dell’epoca, uomini della statura dei Dottor Pericle Mola, Dottor Mario Perricone, Dottor Tommaso Bosi, Dottor Roberto De Sanctis,

Dottor Eugenio Lesma, Dottor Franco Bonetti, osservando quel giovane allevatore esclamarono quasi all’unisono

“Signori questo ragazzo ce l’ha fatta, sì ce l’ha fatta!”

Quale miglior complimento un giovane allevatore poteva volere da una platea così “alta” era la consacrazione dell’Allevamento dei Principi di Piemonte nell’Olimpo della Razza del Boxer.

Oggi quei grandi uomini prima che giudici non sono più tra noi, ma se lassù “qualcuno” ha cominciato ad apprezzare e a giocare con i boxer tanto a loro è dovuto!

Un grazie per tutta la loro vita e conoscenza della razza data al favore dei boxer ma soprattutto a tutti i boxeristi, grazie “Signori Giudici”!

Da allora sono passati 40 anni da quando il giovane Gianni partì allora con quell’amico che per primo lo approcciò al Boxer con il viaggio a Rivolta d’Adda, ve lo ricordate?

Bene Gianni non smetterà mai di ringraziare quell’amico di nome Giorgio, Giorgio Ciam. Grazie a Giorgio la passione per il boxer entrarono a far parte della vita di Gianni e questo non sarà mai dimenticato. L’amico Giorgio Ciam non sarà di certo ricordato come boxerista “di razza”, lui era solo un uomo che voleva bene al suo cane. Ma il ns amico Giorgio è amato, stimato, ricordato da grandissimi critici per l’alto talento e contributo artistico quale precursore nella pittura ed arte contemporanea,

GRAZIE GIORGIO”

Nel frattempo gli anni passavano e l’Allevamento dei Principi di Piemonte migliorava la razza e continuava a collezionare successi.

Dopo la Ch. Nanouk seguirono Nancy che in una occasione arrivò addirittura seconda, alle spalle della più famosa sorella Nanouk, al Campionato Nazionale dell?Anno. Ma come dimenticare “Ulysse” (secondo all’ ATIBOX ) oppure “Queen” e ancora “Blu”, “Qena”, “Gilda” anch’essi tutti Campioni.

E poi la grandissima. l’indimenticabile “Hanuk dei Principi di Piemonte” dominatrice incontrastata con il Primo Posto al Campionato del Mondo……......

Di certo non scorderemo Marcus, Catullo, Cesare che hanno brillato nei campionati di Francia, Spagna e Portogallo.

Già quanta strada abbiamo percorso, sono oltre 40 anni che condivido questa grande passione che è sempre viva nel cuore di mio marito e se Dio lo vorrà altri anni passeranno e sicuramente moltissime altre emozioni continueranno ad accompagnarci grazie al nostro speciale ed inseparabile amico:

 

 “ IL BOXER”

 

 

I nostri utenti

Qui puoi descrivere l'utenti tipici del tuo sito e il beneficio del tuo progetto per loro. È utile per motivare i visitatori affinché tornino a visitare il tuo sito.